Sebbene a primo sguardo la storia di Neon Genesis Evangelion potrebbe sembrare la solita storia Mecha, ovvero il solito anime con un gruppo di personaggi che lotta contro i nemici dell’umanità salendo, un po’ come avviene in tanti anime anni ’80, su complessi robot, questa in realtà è solo la punta dell’iceberg: la storia di Yoshiyuki Sadamoto (titolo orginale Shin seiki Evangelion), il cui anime è diretto da Hideaki Anno e animato dallo studio Gainax, difatti, segna un punto di svolta nel genere.
La storia
La storia è ambientata in un futuro post apocalittico: nel 2000 il mondo viene sconvolto da un cataclisma che si abbatte sull’Antartide sconvolgendo l’asse terrestre e l’umanità. Nessuno sa che dietro quest’incidente si nascondo gli esperimenti di un’organizzazione denominata Seele.
Quindici anni dopo il Second Impac, la Seele si è sdoppiata nella Nerv, il cui compito è apparentemente quello di guidare l’umanità nella lotta contro gli Angeli, misteriose creature aliene considerate responsabili del Second Impact. Per evitare che venga provocato un Third Impact, dalle conseguenze ancora più catastrofiche del secondo, viene richiamato in Giappone dal padre Gendo Ikari, capo della Nerv, il quattordicenne Shinji Ikari, il cui compito sarà quello di salire su una delle tre unità impiegate nella lotta contro gli Angeli, l’unità Eva 01.
Cosi ha inizio una crudele missione che vede coinvolti tre giovani adolescenti accomunati dall’essere i piloti delle 3 unità Eva: la misteriosa e taciturna Rei Ayanami, pilota dell’unità 00, il cui unico scopo nella vita sembra quello di ubbidire ciecamente agli ordini che le vengono impartiti; Shinji Ikari, pilota dell’unità 01, accecato dal desiderio di dimostrare il proprio valore ad un padre che lo ha sempre rifiutato ed infine Asuka Soryu Langley, pilota dell’unità 02, dietro il cui egocentrismo si nasconde una grande vulnerabilità causata da un’infanzia problematica. A supportarli ci penserà Misato Katsuragi, membro dello staff della Nerv e tutrice di Shinji, il cui obiettivo fondamentale è scoprire i misteri che si celano dietro la Nerv e il Second Impact.
La strada oltre il Mecha…
Neon Genesis Evangelion non è un semplice anime d’azione, appartenente al genere Mecha, ma è un anime molto più complesso. Dietro la facciata della lotta contro creature aliene, difatti, si nascondono molti altri elementi che rendono NGE un capolavoro.
In questa serie possono essere facilmente rintracciati elementi di psicologia e chiari riferimenti religiosi: questi ultimi rintracciabili già dal titolo comunemente conosciuto e soprattutto da quello originale in giapponese Shin Seiki Evangelion, che può essere tradotto come ‘il vangelo del nuovo secolo‘. Altri chiarissimi riferimenti alla religione cristiana sono i nomi delle creature aliene indicate come minaccia dell’umanità, gli Angeli, nomi che infatti sono menzionati nell’Antico Testamento: basti come esempio il nome del primo Angelo, colui che ha scatenato il Second Impact e dai cui resti sono stati costruite le unità Eva, si chiami Adam, proprio come il progenitore della razza umana. Tutto questo porterebbe inoltre, secondo alcuni, a considerare la storia di Neon Genesis Evangelion come un nuovo mito sulla nascita dell’umanità e in questa nuova rilettura, il ruolo di Shinji, personaggio fragile e spesso non apprezzato dal fandom, come nuovo messia.
L’analisi delle innovazioni di Evangelion non può che toccare anche l’aspetto psicologico: tutti i personaggi principali sono caratterizzati da una profonda analisi che li rende unici e soprattutto li rende diversi dagli personaggi appartenenti allo stesso genere.
Il leit motiv psicologico che accomuna e caratterizza i personaggi è il complesso rapporto con i genitori: Shinji ha perso la madre, stessa cosa per Yui quand’era molto piccolo che ha poi anche dovuto subire l’ abbandono del padre che lo vede solo come una pedina da utilizzare ai suoi fini, Asuka invece è stata traumatizzata dal suicidio della madre e ha cercato sempre di primeggiare sugli altri, spesso rivelando una natura aggressiva. Continuando nella storia scopriamo poi che Misato ha perso il padre durante il Second Impact e che non si è mai sentita abbastanza al punto di avere per rivalsa l’unico scopo di scoprire le cause che hanno portato alla sua morte. La dottoressa Ritsuko Akagi, infine, vive una profonda rivalità con la madre e come quest’ultima ha una relazione con Gendo Ikari.
Un discorso a parte riguarda Rei e Kaworu Nagisa, il cosiddetto 5th children, che non sono umani bensì sono un clone e un angelo e per l’esattezza l’ultimo angelo da affrontare per scongiurare il pericolo del Third impact. Loro due rappresentano l’alterità che si inserisce nelle vite dei personaggi dando nuove evoluzioni psicologiche. Da attenzionare a riguardo il rapporto ‘triangolare’ tra Shinji, Rei e Gendo: i due Ikari sono, infatti, entrambi attratti da Rei e per il motivo quanto più scioccante, tale da ridisegnare il rapporto padre-figlio in una competizione edipica.
In tutto ciò appare chiaro che la componente robotica rappresenta in questo caso davvero una minima parte, potremmo quasi dire la punta dell’iceberg sotto la quale si agita tutto un mondo di interpretazioni psicologiche e religiose che rendono Evangelion un anime unico nel suo genere.
La struttura dell’opera
L’originalità di Evangelion non risiede solo nelle tematiche affrontate, ma anche dalla composizione stessa dell’opera.
La serie anime, che ha debuttato in Giappone nel 1995 ed è giunta in Italia nel 2000, è composta da 26 episodi.
Considerando però che i fan non ritennero soddisfacente il finale della serie, da allora sono stati fatti diversi remake dell’opera il cui obiettivo appunto era quello di fornire un vero finale: vennero quindi realizzati Death&Rebirth of Evangelion, una raccolta di spezzoni tratti da 24 dei 26 episodi della serie con come finale gli ultimi due episodi che vennero poi ‘raccolti’ in The End of Evangelion.
Sono stati anche realizzati dei film dedicati alla serie che riassumono quanto già visto, ma che in parte invece ci regalano una storia completamente diversa e con quello che può essere considerato il vero finale.
In ordine di uscita abbiamo: Evangelion 1.0 – You are (not) Alone, Evangelion 2.0 – You can (not) advance, Evangelion 3.0 – You can (not) redo e infine il recentissimo film “Evangelion 3.0 + 1.0 – Thrice upon a time” uscito da pochissimo nei cinema nipponici e atteso sulla piattaforma di streaming legale Netflix.
E voi cosa ne pensate di quest’opera? Siete d’accordo sulla nostra analisi? Avete altre curiosità da segnalarci?